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Il Gran Bazar di Istanbul rappresenta il più grande mercato coperto del mondo, estendendosi su una superficie di 30.700 metri quadrati e accogliendo quotidianamente tra 250.000 e 400.000 visitatori. Costruito tra il 1455 e il 1730, questo labirinto commerciale ospita oltre 4.000 negozi distribuiti su 61 strade coperte, offrendo un'esperienza unica nel suo genere. Nel 2014, infatti, è stato classificato come la prima attrazione turistica più visitata al mondo con ben 91.250.000 visitatori annuali.
Nonostante la sua immensa popolarità, il Bazar di Istanbul nasconde ancora angoli poco conosciuti che meritano di essere esplorati. Con le sue 18 porte, di cui 8 principali e 10 secondarie, questo antico mercato impiega oltre 26.000 persone e mantiene vive numerose professioni tradizionali altrimenti a rischio di estinzione. Le strutture principali come il Bedesten Cevahir, dedicato al commercio di tessuti e gioielli, e il Bedesten Sandal, che copre un'area di 2.435 metri quadrati sormontato da 20 cupole, rappresentano solo la superficie di un mondo ricco di storia e cultura ancora da scoprire.
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#1. I luoghi meno conosciuti del bazar di Istanbul
Dietro le vivaci strade principali del Gran Bazar di Istanbul si nascondono angoli affascinanti che raccontano la vera anima di questo luogo storico. Il Cevahir Bedesteni, conosciuto anche come İç Bedesten, rappresenta il nucleo originale del bazar, costruito nel 1461 durante il regno del Sultano Mehmet il Conquistatore. Questa sezione, che copre un'area di 1.365 m², è caratterizzata da 15 cupole e strutture in pietra tagliata che la rendono immediatamente riconoscibile.
Originariamente centro per il commercio di gioielli, oggi il Cevahir Bedesteni ospita circa 120 negozi distribuiti tra quattro diversi ingressi (Sahaflar Kapısı, Takkeciler Kapısı, Kuyumcular Kapısı e Zenneciler Kapısı). Qui si possono trovare orologi antichi, opere di calligrafia, rosari religiosi e piastrelle Iznik fatte a mano, oltre a negozi di argento e oro.
Particolarmente suggestivo è lo Zincirli Han, uno dei cortili nascosti più affascinanti del bazar. Costruito nel 1708 come parte del complesso sociale di Nasuh Pasha, questo caravanserraglio a due piani con la sua caratteristica facciata rossa e persiane verde scuro offre un'atmosfera autentica che sembra non essere cambiata da secoli. Nel cortile, una fontana di marmo e alberi creano un ambiente intimo e fotogenico.
Inoltre, il Cebeci Han, situato in Yağlıkçılar Street nella parte settentrionale del bazar, risale al XVIII secolo e presenta due cortili e due piani. Gravemente danneggiato dal terremoto del 1894, è stato successivamente restaurato. Oggi è un luogo ideale per trovare moderne lampade turche in filigrana e lanterne.
Gli Han del Gran Bazar di Istanbul erano tradizionalmente dedicati a specifiche attività artigianali: l'Astarcı Han alla filatura dell'oro, lo Zincirli Han alle catene e il Kalcilar Han ai mercanti d'argento. Visitando questi spazi si possono osservare artigiani al lavoro, che praticano antiche tecniche come la fusione dell'oro o la lavorazione del rame.
Per un'esperienza autentica, non perdete il negozio di tappeti di Şişko Osman nello Zincirli Han, uno dei più rinomati del bazar, dove la famiglia colleziona e vende tappeti turchi fatti a mano da sette generazioni.
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#2. Esperienze autentiche lontano dai percorsi turistici
Oltre alle meraviglie architettoniche, il Gran Bazar di Istanbul offre esperienze autentiche che permettono di immergersi nella cultura turca lontano dai sentieri più battuti. I caravanserragli (han) rappresentano uno di questi tesori nascosti. Originariamente costruiti per ospitare mercanti e viaggiatori lungo le antiche vie commerciali, questi edifici storici oggi mantengono viva l'essenza del commercio tradizionale ottomano.
Uno dei piaceri più genuini è osservare gli artigiani al lavoro nelle loro botteghe. Nel quartiere degli orafi, è possibile vedere maestri come Ayhan mentre trasformano frammenti d'oro in piccoli lingotti. Questi artigiani spesso invitano i visitatori a osservare il loro lavoro, orgogliosi di mostrare tecniche tramandate da generazioni.
Bere il çay (tè turco) con i commercianti rappresenta un'esperienza imperdibile. Dopo una contrattazione per l'acquisto di un oggetto, è consuetudine essere invitati a sedersi e condividere un tè servito nei caratteristici bicchieri a forma di tulipano. Questi momenti offrono l'opportunità di conversare con persone provenienti da diverse parti del mondo e ascoltare storie affascinanti.
Nelle aree meno turistiche del bazar, è possibile partecipare a workshop creativi che insegnano antiche tecniche artigianali. Laboratori di gioielleria, produzione di lampade a mosaico e tessitura di tappeti consentono ai visitatori di creare oggetti unici con le proprie mani sotto la guida di maestri esperti.
Particolarmente suggestivi sono i cortili interni dei caravanserragli, come lo Zincirli Han, dove si può sfuggire al trambusto del mercato. Qui, all'ombra di alberi secolari e accanto a fontane di marmo, si può assaporare un momento di tranquillità mentre si osservano artigiani giocare a backgammon o discutere di affari, proprio come facevano i loro antenati secoli fa.
I caravanserragli funzionavano tradizionalmente attraverso un sistema waqf, un accordo protetto che garantiva lo status di fondazioni benefiche secondo la legge islamica. Questo sistema favoriva l'equilibrio e la continuità, scoraggiando la concorrenza eccessiva e promuovendo invece l'onore, la tradizione e la fratellanza tra membri delle stesse corporazioni artigiane.

#3. Consigli pratici per esplorare gli angoli nascosti
Per scoprire veramente gli angoli nascosti del Gran Bazar di Istanbul occorre pianificare con attenzione la visita. Innanzitutto, il momento migliore per esplorare è durante le prime ore dopo l'apertura (8:30) o poco prima della chiusura (19:00), quando l'affollamento è minore. Le stagioni intermedie (primavera e autunno) offrono inoltre un clima piacevole e meno turisti rispetto all'estate.
I giorni feriali sono generalmente meno affollati dei fine settimana. Se la visita nel weekend è inevitabile, è consigliabile arrivare presto al mattino o nel tardo pomeriggio. Evitare il venerdì tra le 10:30 e le 14:00, quando molti negozi potrebbero essere chiusi per la preghiera.
La contrattazione è un'arte da padroneggiare. Il momento migliore per ottenere buoni prezzi è tra le 11:00 e le 13:00, quando i venditori sono ansiosi di raggiungere la loro quota giornaliera. Non mostrare mai troppo interesse per un oggetto e lasciare che sia il venditore a proporre il primo prezzo. Un'offerta iniziale del 40-50% del prezzo richiesto è ragionevole, per poi raggiungere un compromesso tra il 50-70% del prezzo originale.
Per navigare nel labirinto del bazar, è utile scaricare una mappa in anticipo o utilizzare come riferimento le porte principali: Nuruosmaniye, Beyazıt, Çarşıkapı. Camminare al centro della strada principale aiuta a evitare le insistenze dei venditori più aggressivi.
Consigli pratici: indossare scarpe comode, portare contanti (sebbene molti negozi accettino carte di credito), imparare alcune frasi di base in turco come "Fiyat nedir?" (Quanto costa?) e mantenere sempre un atteggiamento rispettoso.
Per scoprire i cortili nascosti (han), esplorare con cautela le strade laterali e i passaggi meno frequentati. Questi spazi, come il Subuncu Han vicino alla piazza Eminönü o il Büyük Valide Han con la sua vista spettacolare, offrono un'esperienza autentica lontana dal caos turistico.
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#4. Conclusione : Alla scoperta dell'anima del Gran Bazar
Il Gran Bazar di Istanbul rappresenta senza dubbio uno dei mercati più affascinanti del mondo. Questo labirinto commerciale, costruito tra il 1455 e il 1730, nasconde tesori inestimabili oltre le strade più frequentate dai turisti.
Gli angoli meno conosciuti, come il Cevahir Bedesteni e i vari han, raccontano storie secolari attraverso le loro architetture e i mestieri tradizionali che vi si praticano ancora oggi. Questi spazi, sebbene poco noti alla maggioranza dei visitatori, costituiscono l'essenza autentica del bazar.
Certamente, l'esperienza diventa più ricca quando il visitatore si allontana dai percorsi turistici. L'opportunità di osservare artigiani al lavoro, condividere un çay con i commercianti locali o partecipare a workshop creativi offre una comprensione più profonda della cultura turca.
Pianificare con attenzione la visita risulta fondamentale per esplorare efficacemente il bazar. La scelta degli orari meno affollati, l'apprendimento dell'arte della contrattazione e l'orientamento attraverso questo labirinto commerciale possono trasformare una semplice visita in un'avventura indimenticabile.
Alla fine, il Gran Bazar non rappresenta solamente un luogo per lo shopping, ma piuttosto un museo vivente dove tradizioni secolari continuano a prosperare. Esplorare i suoi angoli nascosti significa intraprendere un viaggio nel tempo, dove antichi mestieri e tradizioni commerciali ottomane sopravvivono nonostante il passare dei secoli.
Pertanto, la prossima volta che vi troverete a Istanbul, concedetevi il tempo necessario per andare oltre la superficie del Gran Bazar. Soltanto così potrete scoprire l'autentica anima di questo straordinario patrimonio culturale, dove passato e presente si intrecciano in un'esperienza sensoriale unica al mondo.
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#5. FAQs
Q1. Quali sono gli orari di apertura del Gran Bazar di Istanbul?
Il Gran Bazar è aperto dal lunedì al sabato, dalle 8:30 alle 19:00. È chiuso la domenica e durante alcune festività nazionali e religiose.
Q2. Cosa si può acquistare di tipico al Gran Bazar?
Al Gran Bazar si possono trovare prodotti tipici come ceramiche decorate, lampade turche, tappeti kilim, spezie, gioielli in oro e argento, e il tradizionale amuleto nazar boncuğu.
Q3. Ci sono zone meno affollate da esplorare nel Gran Bazar?
Sì, esistono aree meno turistiche come il Cevahir Bedesteni, lo Zincirli Han e il Cebeci Han, dove si possono osservare artigiani al lavoro e scoprire cortili interni tranquilli.
Q4. Come si può vivere un'esperienza autentica al Gran Bazar?
Per un'esperienza autentica, si consiglia di bere il tè con i commercianti locali, partecipare a workshop artigianali e visitare i caravanserragli interni, osservando la vita quotidiana dei mercanti.
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