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Il tempio di Artemide a Efeso rappresentava una delle sette meraviglie del mondo antico, situato nell'attuale Turchia occidentale. Costruito nel VI secolo a.C., questo magnifico edificio impressionava per le sue dimensioni colossali: 125,8 metri di lunghezza e 66,6 metri di larghezza, quasi il doppio del Partenone di Atene.
Secondo Plinio il Vecchio, il tempio di Artemide fu costruito nell'arco di 120 anni con il contributo economico di tutta l'Asia. Una delle caratteristiche più sorprendenti era costituita dalle sue 127 colonne alte 18,3 metri, ciascuna offerta da un diverso re. Inoltre, questo capolavoro architettonico in stile ionico, dedicato alla dea Artemide, fu commissionato dal re greco Creso e completato intorno al 500 a.C..
Purtroppo, il 21 luglio del 356 a.C., il tempio venne bruciato da Erostrato, che desiderava così passare alla storia. Nonostante la sua distruzione, il ricordo della sua magnificenza è giunto fino a noi, testimoniando l'incredibile abilità degli architetti dell'epoca: Kersifrone di Cnosso, suo figlio Metagene e Teodoro di Samo.
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#1. Chi era Artemide e perché era venerata a Efeso
Nella mitologia greca, Artemide era la potente figlia di Zeus e sorella gemella di Apollo, venerata come dea della caccia, degli animali selvatici, della foresta e del tiro con l'arco. Protettrice della verginità e della pudicizia, Artemide era anche associata alla luna e presiedeva alle nascite. La sua natura indipendente e selvaggia la rendeva una divinità unica nel pantheon greco.
A differenza della tradizionale Artemide greca, solitamente raffigurata come giovane cacciatrice con arco e frecce, la dea venerata a Efeso assumeva caratteristiche completamente diverse. Gli studiosi ritengono che si trattasse di un'antica divinità orientale successivamente identificata con l'Artemide greca, creando un sincretismo religioso affascinante. Questa versione efesina incorporava elementi presi in prestito da divinità come Iside, Cibele e la "Signora degli Animali", trasformandola in una dea primariamente legata alla fertilità.
Secondo la tradizione, il luogo della nascita di Artemide era considerato dagli efesini la vicina Ortigia (mentre per gli altri greci era Delo), rafforzando così il legame speciale tra la città e la dea. Inoltre, Callimaco racconta che le Amazzoni avessero eretto nei pressi di Efeso una statua della dea posta sul tronco di un albero, intorno al quale sarebbe poi stato costruito il tempio.
La rappresentazione iconografica dell'Artemide Efesina era caratteristica: una figura rigidamente diritta con il busto coperto di protuberanze rotondeggianti, tradizionalmente interpretate come seni multipli simbolo di fertilità. Tuttavia, alcuni studiosi suggeriscono che queste strutture potessero rappresentare in realtà scroti di toro offerti alla dea durante cerimonie sacrificali, simboleggiando il potere di Artemide sugli uomini.
Il culto efesino presentava peculiarità distintive: il sacerdote officiante era un eunuco, le sacerdotesse erano vergini e le devote giovani donne non ancora sposate. Le sacerdotesse venivano chiamate Melissai (api), mentre i sacerdoti essenes (fuchi). Questo simbolismo delle api era fondamentale: la dea era venerata come un'ape regina e la città di Efeso rappresentava il suo alveare.
L'importanza di questa divinità per gli efesini era tale che, quando si sentirono minacciati dalla predicazione di San Paolo, si sollevarono gridando: "Grande è Artemide degli efesini!", dimostrando quanto profondamente il culto fosse radicato nella loro identità culturale.
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#2. Cosa rendeva il tempio una meraviglia del mondo
Considerato uno dei più straordinari capolavori dell'architettura antica, il tempio di Artemide lasciava i visitatori senza fiato grazie alle sue caratteristiche uniche. Innanzitutto, le dimensioni colossali: secondo Plinio il Vecchio, la struttura misurava 129,5 metri in lunghezza e 68,8 metri in larghezza, rendendolo quasi doppio rispetto ad altri templi greci, incluso il celebre Partenone.
L'imponenza della struttura si manifestava attraverso le 127 colonne di marmo alte 18,3 metri e con diametro di 1,2 metri, disposte in modo strategico: otto o nove sulla facciata corta e 20 o 21 sui lati lunghi. Gli architravi sopra queste colonne pesavano circa 24 tonnellate ciascuno, un'impresa ingegneristica talmente impressionante che gli efesini credevano fosse stata la stessa Artemide a sistemarli.
Particolarmente innovativa era la soluzione adottata per le fondamenta, progettate per resistere al terreno paludoso: strati alternati di pelle di pecora e carbone garantivano stabilità all'intera struttura. Questa tecnica ingegnosa è stata confermata dagli scavi archeologici, che hanno rivelato strati di malta soffice e carbone.
L'originalità architettonica si esprimeva anche nella struttura diptera, con due file di colonne che circondavano la cella, e nella cella scoperta (tempio ippetro). A differenza della maggior parte dei templi greci orientati verso est, l'Artemision presentava la facciata principale rivolta ad ovest, rispettando l'orientamento degli altari tradizionali della divinità locale.
Il vero splendore del tempio risiedeva, tuttavia, nelle decorazioni. Le "colonne caelate" presentavano bassorilievi raffiguranti processioni di sacerdoti e sacerdotesse, scene mitologiche, tori e altri animali. Il capitello ionico trovava qui la sua forma canonica, con il pulvino a volute che nascondeva l'echino sottostante e l'inserimento di palmette.
Oltre alla magnificenza architettonica, il tempio fungeva da potente centro economico e politico. La sua sacralità lo rendeva un deposito inviolabile per ricchezze e tesori, funzionando essenzialmente come un'istituzione bancaria dell'antichità. I sacerdoti prestavano a interesse il denaro depositato, generando entrate che si aggiungevano a quelle provenienti dalle terre affittate e dalle decime dei bottini di guerra.
Il tempio di Artemide rappresentava, pertanto, una perfetta fusione di grandiosità architettonica, raffinatezza artistica e potere economico-religioso, elementi che ne giustificavano pienamente l'inclusione tra le sette meraviglie del mondo antico.
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#3. Visitare oggi il sito del tempio di Artemide
Attualmente, dei magnifici splendori dell'Artemisio rimane ben poco da ammirare. Solo una singola colonna ricostruita e alcune fondamenta testimoniano l'esistenza di quello che fu uno dei più grandi templi del Mediterraneo antico. Nonostante ciò, questo luogo conserva un fascino particolare, permettendo ai visitatori di immaginare la maestosità originale della struttura che era quattro volte più ampia del Partenone di Atene.
Le rovine del Tempio di Artemide si trovano nella parte centro-occidentale della città di Selçuk, nella provincia di Smirne, a circa 2,5 km dal principale sito archeologico di Efeso. Precisamente, il tempio si trova a 700 metri ad ovest del Museo di Efeso. Raggiungere il sito è relativamente semplice: appena lasciata Selçuk verso ovest, sulla strada D515 in direzione Kuşadası, si incontra un cartello marrone con l'indicazione "Artemis Tapinagi" (Artemision). Percorrendo una breve stradina di circa 200 metri si arriva a un piccolo parcheggio nei pressi delle rovine. In alternativa, è possibile raggiungere le rovine anche a piedi con una comoda passeggiata dal centro città.
Il sito fu riscoperto nel 1869 da John Turtle Wood durante una spedizione finanziata dal British Museum. Gli scavi, iniziati sotto la tutela del museo londinese, portarono alla luce numerosi importanti manufatti, tra cui leggiadre figure in marmo di Artemide Efesia risalenti al I e II secolo d.C.. Successivamente, ulteriori campagne di scavo, come quella del 1904, rivelarono altri preziosi dettagli.
Per apprezzare appieno lo splendore dell'antica Efeso, è consigliabile visitare anche il Museo Archeologico di Efeso a Selçuk, dove sono esposti quasi 50.000 oggetti, inclusa la famosa statua di Artemide recuperata dal tempio. Altri siti d'interesse nelle vicinanze includono:
La Basilica di San Giovanni, costruita sul luogo dove, secondo la tradizione, l'apostolo Giovanni fu sepolto
La Casa della Vergine Maria, importante meta di pellegrinaggio per cristiani e musulmani
Per chi parte da Istanbul, ci sono diverse opzioni di viaggio: voli diretti per Izmir (a un'ora di auto da Efeso), traghetti per Kusadasi (a 20 km dal sito) o, per i più avventurosi, treni e autobus. Dal 2015, l'intera area archeologica di Efeso è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità UNESCO, riconoscimento che testimonia l'incredibile rilevanza storica e archeologica dell'area.
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#4. Conclusione
Il Tempio di Artemide rappresenta certamente uno dei più straordinari esempi dell'ingegno architettonico dell'antica Grecia. Nonostante oggi rimanga solo una colonna a testimoniare la sua esistenza, questo maestoso edificio ha lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'umanità. La grandiosità delle sue dimensioni, quasi doppie rispetto al Partenone, stupisce ancora gli studiosi moderni.
Attraverso i secoli, l'Artemision non fungeva solamente da luogo di culto, ma anche da centro economico e politico di fondamentale importanza per l'intera regione. La figura della dea Artemide Efesina, così diversa dalla sua controparte ellenica, dimostra il particolare sincretismo religioso che caratterizzava questa zona di confine tra mondo greco e culture orientali.
Le tecniche costruttive utilizzate per erigere questo capolavoro risultavano estremamente innovative per l'epoca. Gli architetti Kersifrone, Metagene e Teodoro dimostrarono una competenza tecnica straordinaria, superando le difficoltà del terreno paludoso e creando soluzioni ingegneristiche all'avanguardia.
Chiunque visiti oggi il sito archeologico può quindi comprendere perché gli antichi considerassero questo tempio una delle sette meraviglie del mondo. Sebbene il tempo abbia cancellato gran parte della sua magnificenza, la storia dell'Artemision continua a vivere attraverso i reperti conservati nei musei, le descrizioni degli autori classici e l'immaginazione di chi si avventura tra le sue rovine.
L'inclusione dell'area nel Patrimonio dell'Umanità UNESCO evidenzia, infine, l'importanza culturale che questo luogo mantiene ancora oggi, testimoniando l'incredibile contributo che la civiltà greca ha dato allo sviluppo dell'architettura e dell'arte mondiale.
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#5. FAQs
Q1. Quali erano le caratteristiche principali del Tempio di Artemide a Efeso?
Il Tempio di Artemide era una struttura colossale, quasi il doppio del Partenone di Atene, con 127 colonne alte 18,3 metri. Era decorato con bassorilievi mitologici e fungeva anche da centro economico e politico, oltre che religioso.
Q2. Chi distrusse il Tempio di Artemide e perché?
Il Tempio fu incendiato da Erostrato il 21 luglio del 356 a.C. Questo criminale greco antico lo fece con l'unico scopo di rendere immortale il proprio nome, distruggendo una delle sette meraviglie del mondo antico.
Q3. Come era rappresentata Artemide nel culto efesino?
L'Artemide Efesina era raffigurata in modo unico: una figura rigida con il busto coperto di protuberanze rotonde, interpretate come simboli di fertilità. Il suo culto incorporava elementi di divinità orientali, differenziandosi dalla tradizionale Artemide greca.
Q4. Cosa si può vedere oggi del Tempio di Artemide?
Attualmente, del magnifico Tempio rimane solo una colonna ricostruita e alcune fondamenta. Tuttavia, il sito archeologico permette ai visitatori di immaginare la grandiosità originale della struttura e fa parte del Patrimonio dell'Umanità UNESCO.
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