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Situazione Giordania: Una Guida Completa per Comprendere il Contesto Attuale
Nel contesto attuale, la situazione in Giordania si presenta come un panorama complesso, caratterizzato da una costante crescita economica media del 2,5% nel corso dell'ultimo decennio, nonostante una disoccupazione che ha raggiunto il 22,3% nel 2023. La sicurezza in Giordania, tema rilevante per i cittadini e per gli osservatori internazionali, riflette una realtà di percezioni contrastanti. Affrontare il quadro economico e sociale di questo Paese mediorientale significa immergersi in una realtà dove la stabilità e la crescita continuano a rappresentare una sfida, soprattutto nell'integrazione giovanile e femminile nel mercato del lavoro.
Il viaggio attraverso questo articolo vi porterà alla scoperta della politica interna ed esterna della Giordania, l'economia nazionale con un occhio di riguardo all'influenza del turismo, le dinamiche di sicurezza contrapposte alle percezioni comuni, fino al ruolo chiave del Paese nell'accoglienza dei rifugiati. Discuteremo altresì come la Giordania sia riuscita a mantenere un equilibrio nel mezzo di tensioni regionali e quali siano le prospettive future per questo regno che continua a navigare tra le sfide di un contesto globale in rapida evoluzione.
L'Indice dei contenuti:
1-La politica interna ed esterna della Giordania
2-L'economia giordana e l'influenza del turismo
3-Sicurezza in Giordania: percezioni vs realtà
4-La Giordania e i rifugiati: un porto sicuro nella tempesta
5- Conclusioni e considerazioni future
6-FAQs
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1- La politica interna ed esterna della Giordania
La Giordania ha intrapreso un percorso di modernizzazione politica, pubblica ed economica, delineato in un'agenda decennale che mira a riformare il settore pubblico e rafforzare l'economia digitale. A seguito della pandemia di Covid-19, il governo ha accelerato queste riforme, puntando su un miglioramento del capitale umano per rispondere alle nuove esigenze del mercato digitale. Tali sforzi hanno portato la Giordania a salire di 29 posizioni nel rapporto sulla facilità di fare affari della Banca Mondiale del 2020. Inoltre, il deficit di bilancio generale del governo è previsto in calo al 2,2% del PIL nel 2023 e al 2,4% nel 2024, segno di un impegno verso la consolidazione fiscale.
Parallelamente, la Giordania ha mantenuto un ruolo cruciale nelle dinamiche regionali, particolarmente evidente nel trattato di pace del 1994 con Israele, che riconosce il ruolo speciale della Giordania nella custodia dei santuari musulmani a Gerusalemme. Tuttavia, le tensioni sono rimaste palpabili, come dimostrato dagli episodi di violenza legati alle visite di funzionari israeliani al Monte del Tempio e dalle accuse giordane di tentativi israeliani di alterare lo status quo a Gerusalemme. Questi eventi hanno spinto la Giordania a proporre una risoluzione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e a rifiutare comunicazioni dirette con il primo ministro israeliano, evidenziando una politica estera attiva e reattiva.
Sul fronte interno, la Giordania affronta sfide significative legate alla libertà di espressione e alla stabilità politica. Le leggi recentemente introdotte, come la legge sulla cybercriminalità del 2023, hanno inasprito le pene per diffamazione online e rafforzato il controllo sui social media, limitando ulteriormente la libertà di parola. Queste misure hanno suscitato preoccupazioni internazionali e proteste interne, culminate nella dimissione del Primo Ministro Hani Mulki nel 2018. La crescente frustrazione popolare riguardo alla capacità del governo e del parlamento di migliorare le condizioni economiche e di vita evidenzia la necessità di una revisione complessiva della politica interna e dello sviluppo delle politiche.
2- L'economia giordana e l'influenza del turismo
L'economia della Giordania ha affrontato sfide significative a seguito della pandemia, con un impatto particolarmente acuto sul settore turistico, precedentemente responsabile per circa un terzo delle esportazioni totali. Nonostante le difficoltà, il turismo rimane un pilastro fondamentale, contribuendo direttamente all'occupazione di circa 54,000 persone nel 2019, ovvero il 4% del totale degli impiegati nel paese. La ripresa del turismo è cruciale per la stabilizzazione economica, come evidenziato dalla strategia turistica della Giordania per il periodo 2021-2025, che mira a riportare i ricavi, l'occupazione e gli arrivi turistici ai livelli del 2019.
Il turismo, oltre a generare una domanda estera per beni e servizi non commerciabili, aumentando di conseguenza il loro prezzo e il tasso di cambio reale, ha anche il potenziale di produrre spillover positivi per altri settori. Questo avviene attraverso il miglioramento dell'accesso ai servizi aziendali locali, la facilitazione delle reti di business e la riduzione diretta delle restrizioni di credito grazie ai ricavi del turismo. Tuttavia, una diminuzione dell'1% dei ricavi turistici rispetto al PIL può causare un significativo shock alla domanda, riducendo la crescita economica, aumentando la disoccupazione e diminuendo l'inflazione.
Per sfruttare appieno il potenziale del settore turistico, è fondamentale superare alcune sfide chiave, come l'alta percezione di insicurezza dovuta ai conflitti regionali continui e la necessità di ulteriori investimenti nell'infrastruttura turistica. Diversificare le offerte turistiche oltre le attrazioni storiche e culturali è cruciale per rivitalizzare il settore. Inoltre, iniziative come il miglioramento dell'ambiente di business turistico, l'investimento in un centro congressi all'avanguardia ad Amman e lo sviluppo di servizi turistici medici, sono passi importanti verso il rafforzamento e l'espansione del turismo in Giordania.
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3- Sicurezza in Giordania: percezioni vs realtà
La percezione della sicurezza in Giordania mostra un quadro contrastante, influenzato tanto dalla realtà interna quanto dalle dinamiche regionali. La maggior parte dei cittadini si sente sicura a livello nazionale, di governatorato e di quartiere. Questo senso di sicurezza è supportato dalla fiducia nelle forze dell'ordine, con una grande percentuale di persone che si rivolgerebbe alla polizia in caso di danni fisici, furti o estorsioni. Tuttavia, la percezione della sicurezza nei paesi vicini è peggiorata negli ultimi cinque anni, riflettendo l'instabilità regionale che potrebbe influenzare la situazione interna.
Nonostante la fiducia generale nelle autorità, solo un quarto dei rispondenti consiglierebbe a una donna vittima di violenza domestica di rivolgersi alla polizia, evidenziando una problematica più profonda legata alla violenza di genere. La violenza domestica e il cyberbullismo sono aumentati durante la pandemia di COVID-19, con un notevole incremento di abusi fisici ed emotivi, soprattutto tra le giovani donne. Questo è aggravato da una cultura patriarcale che non solo perpetua la violenza di genere ma, in alcuni casi, la giustifica come difesa dell'onore familiare.
Le strutture informali e tribali continuano a influenzare fortemente i valori sociali e politici, contribuendo a mantenere un ambiente in cui la violenza basata sul genere e quella sessuale sono diffuse. Nonostante esistano delle ONG che forniscono supporto alle vittime, il supporto formale e legale da parte delle istituzioni di sicurezza e giustizia è limitato, e le sentenze per crimini dettati dall'"onore" sono spesso più miti. Durante la pandemia, piattaforme di supporto virtuale sono state istituite e hanno ricevuto feedback positivi, ma persistono discrepanze nell'accesso e nella consapevolezza riguardo alla sicurezza e alla giustizia.
4- La Giordania e i rifugiati: un porto sicuro nella tempesta
La Giordania si trova al centro di una delle crisi di rifugiati più gravi del mondo moderno, ospitando circa 1,4 milioni di siriani, di cui solo 700.000 registrati presso l'UNHCR. Nonostante meno di 120.000 di questi rifugiati vivano nei campi profughi, l'86% di coloro che risiedono al di fuori di questi centri vive al di sotto della soglia di povertà. Questa situazione è aggravata dal fatto che, nel 2014, la richiesta di aiuti dell'ONU di 4,5 miliardi di dollari per i rifugiati siriani ha visto solo il 37% dell'obiettivo di finanziamento raggiunto, lasciando alla Giordania un deficit di 724 milioni di dollari.
Con il supporto finanziario internazionale che continua a essere insufficiente, il Programma Alimentare Mondiale è stato costretto a tagliare i sussidi alimentari mensili a migliaia di siriani in Giordania. Di conseguenza, circa 150 rifugiati siriani lasciano quotidianamente la Giordania per tornare nel loro paese devastato dalla guerra. Il recente "Jordan Initiative", lanciato nel maggio 2023, mira a promuovere la cooperazione con la Siria sul ritorno dei rifugiati e sul traffico illecito di droghe, ma molti rifugiati siriani rimangono preoccupati per la possibilità di essere costretti a tornare in Siria, a causa del cambiamento di posizione della Giordania.
Nonostante la Giordania sia stata spesso lodata per la sua politica di frontiere aperte e la sua posizione umanitaria nei confronti dei rifugiati siriani, ci sono state segnalazioni di refoulement di rifugiati siriani vulnerabili verso la Siria, in palese violazione degli obblighi internazionali. Le autorità giordane hanno progressivamente limitato la libertà di movimento dei rifugiati siriani nelle aree urbane, influenzando molte famiglie siriane, inclusi coloro che hanno lasciato i campi senza la necessaria documentazione di "bail out". Questo ha creato ansie e paure di rimpatrio forzato e deportazione nei campi tra i rifugiati che vivono nelle comunità ospitanti.
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5- Conclusioni e considerazioni future
Attraversare le diverse sfaccettature della situazione in Giordania ha rivelato un panorama intricato di progressi e sfide persistenti. L'equilibrio tra modernizzazione economica e politica, sicurezza interna e la gestione dei rifugiati propone un quadro dinamico che richiede una navigazione attenta. Questa analisi ha sottolineato l'importanza di riforme mirate e sostenute, insieme all'impegno internazionale, per affrontare le questioni di disoccupazione, libertà di espressione, sicurezza e accoglienza dei rifugiati, che incidono sulla stabilità e sullo sviluppo del regno.
Guardare al futuro, la Giordania si trova a un bivio critico, con la potenzialità di fungere da modello di resilienza e crescita nell'area. Le strategie per stimolare l'economia attraverso il turismo, le riforme digitali e la cooperazione regionale saranno fondamentali, ma richiedono un supporto internazionale coerente e adeguato. La continua attenzione sulle questioni di sicurezza e sull'integrazione dei rifugiati dimostra l'importanza di un approccio olistico per navigare le complessità del contesto mediorientale. La Giordania, con il sostegno globale e la determinazione interna, ha l'opportunità di tracciare un percorso verso una prosperità inclusiva e sostenibile.
6-FAQs
1. Qual è l'attuale condizione di sicurezza in Giordania?
La Giordania è considerata un paese stabile e sicuro, dove i viaggiatori possono muoversi liberamente e senza preoccupazioni per la propria sicurezza. Le forze di sicurezza sono visibili in tutto il paese e garantiscono un ambiente tranquillo.
2. Quali eventi recenti hanno avuto luogo in Giordania?
Recentemente, in Giordania sono stati giustiziati quindici prigionieri, dieci dei quali per reati legati al terrorismo. Queste esecuzioni sono avvenute all'alba del 4 marzo in una prigione situata nel sud del paese. Gli altri cinque erano condannati per reati sessuali come stupro o molestie.
3. Quali sono le raccomandazioni della Farnesina per chi viaggia in Giordania?
Secondo la Farnesina, non ci sono attuali criticità significative a Amman o nelle principali destinazioni turistiche della Giordania. Tuttavia, si consiglia cautela in alcune aree meno turistiche del paese.
4. Come si vive in Giordania dal punto di vista della sicurezza?
Vivere in Giordania è generalmente sicuro. I turisti possono visitare il paese senza particolari preoccupazioni, seguendo le precauzioni standard come evitare di portare grandi quantità di contanti e non camminare da soli in zone isolate.
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